Iran ad Assad: non preoccupatevi del “Caesar Act” quando Israele è ai confini

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

Una delegazione militare iraniana presidiata dal Maggiore Generale Mohammad Bagheri, capo dello Stato Maggiore Iraniano, si è incontrata in Siria con il Presidente Bashar al-Assad e il suo Ministro della Difesa, il Maggiore Generale Ali Ayyoub, per rafforzare e potenziare la cooperazione militare, difensiva e di sicurezza tra i due Paesi e migliorare le competenze missilistiche e difensive della Siria. La visita di alti ufficiali iraniani porta però diversi messaggi in tutte le direzioni, ad amici, nemici, alleati e alla comunità internazionale, inaugurando una nuova era in cui la Siria avrà un ruolo più importante in Medio Oriente.

Non è una novità per l’Iran consegnare missili superficie-aria e missili di precisione superfice-superfice alla Siria. I missili iraniani erano stati distribuiti diversi anni or sono in varie località della Siria e i missili superficie-aria hanno raggiunto la base aerea di Tiyas, nota come T4, a Homs. Israele èra riuscita a distruggere molti di questi missili, anche prima del dispiegamento, durante le sue centinaia di attacchi alla Siria durante i nove anni di guerra.

Le novità di questa visita sono i numerosi messaggi inviati a tutte le parti interessate:In primo luogo, la firma dell’accordo militare è un messaggio diretto a Israele che la Siria è ora pronta a reagire contro qualsiasi attacco futuro e 

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L’Iran ha detto al presidente Assad che la “Legge di Cesare” non dovrebbe essere “una vera preoccupazione per la Siria quando ha un gioiello al suo confine, Israele”. La presenza degli israeliani ai suoi confini le permette di fare quello che vuole e di imporre quello che vuole”. Iran vuole dire che Israele è difesa dall’UE-USA. Pertanto, nessuna sanzione potrebbe sopravvivere a lungo se la Siria minacciasse seriamente Israele con colpi di missili di precisione alla prossima violazione della sovranità siriana. La presenza di Israele può quindi essere vista non più come una maledizione ma come una benedizione; la minaccia israeliana può essere trasformata in un’opportunità per fare pressione sulla comunità internazionale.

L’incontro siro-iraniano è stato infatti strategico, inviando messaggi in molte direzioni significative. La strategia statunitense della fame imposta all’Iran, alla Siria e al Libano, le componenti principali dell'”Asse della Resistenza”, sta aiutando più che mai la popolazione ad allinearsi all'”Asse della Resistenza”. Tutto questo non potrebbe accadere senza gli errori dell’amministrazione statunitense, il suo cieco sostegno a Israele e la prepotenza dei suoi partner. Mi prevede un Medio Oriente più dinamico, dove gli obiettivi delle sanzioni USA diventano più duri come parte della “guerra morbida” statunitense, ma dove le vittime impongono i propri termini in fin dei conti.

Copyright © https://ejmagnier.com   2020 

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