Come Hezbollah colpirà Israele: una guerra è possibile?

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

Tradotto da: A.C.

” Avviso  per Hezbollah: non disturbate la quiete al confine con il Libano” così ha detto il capo dei servizi segreti (Mossad) israeliani Yossi Cohen in questo  momento di altissima tensione tra Israele e Hezbollah. La sua dichiarazione avviene dopo una violazione della sovranità siriana da parte di Israele, il bombardamento dell’aeroporto di Damasco, bombardamento nel quale, come ha annunciato Hezbollah, un militante dell’organizzazione libanese è stato ucciso. I mezzi di informazione israeliani si stanno chiedendo non se Hezbollah risponderà ma quando e come e se alla risposta potrà far seguito una vera e propria guerra. 

Il comando militare israeliano ha spostato il 13mo battaglione della brigata di fanteria Golani al comando della divisione Galilea (nel Comando Nord  dell’esercito israeliano responsabile del fronte con il Libano), per contrastare una eventuale azione di ritorsione di Hezbollah lungo il confine libanese. Bisogna dire che nel 2006 ( quando Israele si aspettava un’azione simile) fu presa la stessa misura che non ebbe però un grande successo: Hezbollah attaccava riuscendo a sequestrare due soldati israeliani. 

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I generali israeliani hanno condiviso le loro analisi all’inizio di quest’anno e confermato che Israele non è più nella situazione di dichiarare e vincere una guerra con Hezbollah. Una guerra riporterebbe Israele indietro di decine di anni a causa del livello di distruzione che ne seguirebbe e dei risultati, imprevisti e imprevedibili. Israele ha perso quel vantaggio dovuto all’attacco preventivo che i suoi leader avevano messo in pratica dal 1948 e non è riuscito ad imporre né le sue regole né la dissuasione. 

Hezbollah non esclude mai la possibilità che scoppi una guerra e si prepara come se dovesse avvenire domani. Ma né Hezbollah né Israele inseguono reazioni  istintive che potrebbero scatenare una guerra di grandi proporzioni. Israele deve accettare la risposta in arrivo e il fatto che i suoi voli sulla Siria non saranno più dei voli di piacere così come uccidere i militanti di Hezbollah avrà un prezzo. Ai bei tempi era Israele quello che decideva le regole d’ingaggio e che conduceva il gioco: quei giorni sono finiti. 

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