Al-Sadr rompe il ghiaccio e prova a gettare ponti… ma la formazione di un nuovo governo è in alto mare 

Di Elijah J. Magnier 

Tradotto da A.C. 

Sayed Muqtada al-Sadr, colui che ha preso più voti nelle elezioni parlamentari irachene, ha fatto il primo passo nella giusta direzione. Ha incontrato il leader del gruppo al-Fath, Hadi Al-Amiri,  nella sua casa a Baghdad alla presenza di alcuni leader sciiti che hanno contestato gli esiti  elettorali e di altri che invece hanno accettato di buon grado i risultati finali emessi dall’Alta Commissione Elettorale. 

La visita, indubbiamente una mossa politico-sociale intelligente, pare sia il modo inconsapevole di Moqtada di dare il via ai negoziati tra i blocchi sciiti per formare un governo che probabilmente vedrà la luce il prossimo anno. Tutto ciò avverrà mentre la pressione relativa alla presenza delle truppe degli Stati Uniti in Iraq aumenta soprattutto a causa dell’accordo tra Washington e Baghdad che prevede la loro trasformazione in truppe “non da combattimento”, resteranno nel paese solo per fornire consulenza e addestramento alle forze di sicurezza irachene nella lotta al terrorismo. 

I risultati finali emessi dall’Alta Commissione Elettorale non sono molto diversi da quelli iniziali  tranne che per cinque seggi. Per quanto riguarda i più importanti gruppi sciiti è stata confermata la vittoria di al-Sadr (73 seggi) e a seguire Nuri Al-Maliki (33 seggi), Hadi Al-Amiri (17 seggi), Faleh al-Fayyad (4 seggi) e altri partiti sciiti con meno seggi. 

Malgrado da questi risultati esca vincitore, ciò non significa che al-Sadr possa formare un governo nazionale escludendo gli altri gruppi sciiti. I vari gruppi curdi (ancora divisi tra loro) e quelli sunniti (anche loro come i curdi e gli sciiti senza un accordo) non hanno ancora trovato un’intesa con altri partiti sciiti. 

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