
Scritto da – Elijah J. Magnier:
La visita a Teheran del funzionario incaricato della politica estera europea, Josep Borrell, la scorsa settimana non ha provocato alcuna rottura a livello di colloqui nucleari in stallo. Tuttavia, ha aperto la strada al ritorno dei colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran in Qatar, previsto per martedì pomeriggio o al più tardi mercoledì in Qatar.
L’aumento della tensione nelle ultime settimane, dovuto al lungo stallo e allo scambio di messaggi negativi tra Iran e Stati Uniti, è avvenuto attraverso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA): l’inazione occidentale e le contromisure iraniane sono state dominanti nelle ultime settimane. Rafael Grossi, direttore dell’AIEA, ha dichiarato che l’Iran è responsabile di non aver fornito risposte soddisfacenti in merito all’uranio scoperto in tre siti non dichiarati in cui Teheran è sospettata di condurre attività nucleari. Questa accusa è stata negata dall’Iran, che ha offerto giustificazioni più di 11 anni fa sulla stessa questione e ha accusato l’AIEA di raccogliere informazioni di intelligence israeliane fuorvianti e “orientate al sabotaggio”.
L’Iran ha risposto scollegando 27 telecamere (40 telecamere sono ancora funzionanti) collegate ai satelliti dell’AIEA e ha aumentato il livello di arricchimento avanzato nei suoi reattori nucleari in risposta al rapporto. L’Iran ritiene che gli Stati Uniti mirino a fare pressione sull’Iran affinché torni al tavolo dei negoziati e ammorbidisca le sue richieste di fornire le garanzie necessarie all’Iran che gli Stati Uniti non imporranno nuove sanzioni in futuro. L’Iran chiede inoltre agli Stati Uniti di offrire una garanzia per non abbandonare l’accordo nucleare finché Biden sarà al potere, oltre a togliere le Guardie rivoluzionarie dall’elenco delle sanzioni. L’Iran insiste sulla rimozione dell’organizzazione Khatam al-An’biya dall’elenco delle sanzioni statunitensi a causa del ruolo della funzione finanziaria dell’organizzazione nelle istituzioni iraniane.
Non si può dire che sia venuta meno la fiducia tra l’Iran e l’AIEA internazionale e con l’Europa. Al contrario, è assente. L’Iran ha mantenuto il suo impegno e la sua trasparenza nei confronti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica per la posizione che essa rappresenta anche alle Nazioni Unite. L’Iran, durante il governo del Presidente Hassan Rouhani, credeva che l’Europa fosse un attore diverso e più affidabile degli Stati Uniti. La visione ottimistica dell’Europa era portata avanti soprattutto dal ministro degli Esteri di Rouhani, Jawad Zarif. Si è rivelato un errore perché l’Europa ha continuato a svolgere il ruolo di intermediario senza rispettare gli impegni assunti negli anni successivi al rifiuto dell’accordo da parte del Presidente Donald Trump.In effetti, l’esperienza del 2018, quando Trump è uscito unilateralmente dall’accordo nucleare, ha dimostrato che l’Europa si attiene agli ordini americani e non viola le misure di Washington anche se sono in disaccordo con gli interessi europei. L’Europa è rimasta come spettatrice e ha persino espulso tutte le sue aziende dall’Iran in linea con la decisione degli Stati Uniti sulle sanzioni. L’Europa non ha svolto alcun ruolo per indicare la sua neutralità,
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