L’appello alla pace degli Stati Uniti e le scuse per gli errori del passato.

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

“ Come presidente degli Stati Uniti d’America chiedo scusa per le sofferenze che abbiamo causato al mondo per decenni, soprattutto al Medio Oriente. Sono dispiaciuto per l’immenso dolore arrecato agli abitanti dell’Iran con le dure, aggressive sanzioni imposte allo scopo di limitare la loro sovranità e di sottometterli all’egemonia statunitense. Sono tormentato dal rimorso, parlo a nome delle passate amministrazioni che hanno indotto i paesi arabi a considerare l’Iran il loro nemico e li hanno convinti che avrebbero avuto bisogno delle nostre armi e della nostra protezione per difendersi da quegli attacchi iraniani che non ci sono mai stati. Il nostro vero obbiettivo era vendere le nostre armi, trasformare il Medio Oriente in un immenso deposito militare a beneficio della nostra industria bellica. Sono pentito perché il mio paese ha contribuito a rovesciare in passato il regime iraniano e ha cercato in tutti i modi, fino ad oggi, di destabilizzare l’intero Medio Oriente”. 

Provo rimorso perché abbiamo visto la crescita dell’ISIS in Iraq e la sua diffusione in Siria e non abbiamo mosso un dito per fermarlo. Volevamo creare degli stati falliti nel Levante come in Mesopotamia. Volevamo dar vita a un unico stato in cui si sarebbero riuniti tutti i jihadisti, realizzare il loro sogno, la Bilad al-Sham che avrebbe aiutato gli Stati Uniti e i loro alleati, soprattutto Israele, a espandersi, occupando il territorio siriano senza trovare ostacoli. Le vite dei siriani non le tenevamo in considerazione, le classificavamo come “danni collaterali”, un’espressione usata dalle precedenti amministrazioni per coprire i loro atti criminali in cui trovarono la morte centinaia di migliaia di civili. Non ho giustificazioni da dare alla popolazione della Siria a cui abbiamo impedito di ricostruire il paese. L’abbiamo fatto con l’imposizione di sanzioni crudeli, con la pressione sulla Giordania affinché limitasse gli scambi commerciali, con l’occupazione del valico di frontiera di al-Tanf per poter chiudere le porte ai commerci tra Iraq e Siria e mantenendo le nostre truppe nel nord-est della Siria per dare uno stato ai curdi e lasciarli poi alla mercé della Turchia. Sinceramente non sapevamo quello che stavamo facendo, non avevamo una strategia, ignoravamo completamente la realtà del Levante”. 

“ Sono addolorato, a nome degli Stati Uniti, perché penso ai civili iracheni uccisi da noi direttamente o in conseguenza delle nostre azioni. Abbiamo distrutto e saccheggiato le risorse della Mesopotamia imponendo sanzioni (cibo in cambio di petrolio) che hanno contribuito a far morire centinaia di migliaia di bambini, smantellato il suo esercito dieci anni dopo, ucciso il maggior numero possibile di iracheni e cercato di dividere il paese in piccoli, deboli stati”. 

“ Sono dispiaciuto perché abbiamo offerto a Israele le alture del Golan, un territorio appartenente alla Siria, invece di obbligare Israele a fare un accordo di pace con lei. Non riesco a capire perché nessun presidente abbia mai imposto uno stato palestinese mentre i palestinesi erano d’accordo a vivere con gli israeliani in due stati. Abbiamo fatto finta di non vedere tutti gli omicidi perpetrati dall’esercito israeliano, li abbiamo addirittura sostenuti e giustificati in nome del “diritto all’auto-difesa”.

Abbiamo legittimato tutte le guerre fatte da Israele, i suoi omicidi mirati e le sue invasioni invece di promuovere un accordo di pace che sarebbe stata la soluzione più vantaggiosa per tutti. Abbiamo regalato Gerusalemme a Israele ignorando i diritti dei palestinesi e abbiamo convinto i paesi arabi del Golfo ad abbandonare la loro causa. La lobby israeliana è troppo potente a Washington per poter essere ignorata e snobbata, e i presidenti vogliono essere rieletti”. 

“Non so cosa dire dell’Afghanistan. Lo abbiamo attaccato, distrutto e abbiamo ucciso tantissimi dei suoi abitanti perché abbiamo un esercito potente e non sappiamo cosa farne….. Abbiamo accusato i Talebani di aver protetto al-Qaeda, sì, proprio quell’ al-Qaeda che il nostro governo ha creato e armato per combattere i sovietici, quella stessa al-Qaeda che anni dopo (e ancora oggi) abbiamo appoggiato, addestrato e armato per terrorizzare la popolazione siriana e per combattere il suo legittimo governo. L’ultima amministrazione in carica ha stretto le mani ai Talebani dopo tutti questi anni di guerra, una guerra assolutamente inutile, e ha fatto pace con loro”. 

“So benissimo che i miei predecessori hanno umiliato i leaders arabi e intimidito i sovrani per estorcere loro il denaro. I presidenti del passato li consideravano capi di governo non eletti pertanto immuni dai ricatti degli Stati Uniti. Non si temevano colpi di stato perché il potere in questi regni passa da un membro all’altro della stessa famiglia. Ma anche in questa situazione noi non abbiamo il diritto di intervenire e chieder loro del denaro. Ci siamo comportati nel più abominevole dei modi, contro qualunque morale e principio etico occidentale”.

“ Dovrei fermarmi qui ma potrei continuare a parlare per giorni e giorni su come siamo riusciti a rendere il mondo meno sicuro, su come abbiamo incoraggiato una corsa al riarmo con la Russia, installato missili in Europa e convinto gli europei che c’è un pericolo chiamato Russia che invece non esiste ; abbiamo cercato di fermare le importazioni di gas russo obbligando l’Europa a trovare un’alternativa e chiudendo i rubinetti del gas in Ucraina; minacciamo gli alleati europei quando non seguono la nostra politica dimenticando di aver raccolto i profitti, immensi, di ogni singolo penny investito nella difesa del vecchio continente durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo inoltre cercato di cambiare il regime in Venezuela e in molti altri posti nel mondo per tantissimi anni, scusatemi anche per questo. 

“Prometto di lavorare per la pace, di obbligare Israele a rinunciare alle sue centinaia di migliaia di bombe atomiche, di obbligare gli stati arabi a costruire scuole, università, di offrire opportunità di lavoro, di porre particolare attenzione al clima e al benessere del pianeta e di aprire i confini a tutti quelli che cercano di migliorare la propria vita e quella delle loro famiglie e prometto di smettere una volta per tutte di diffondere le narrative settarie che hanno alimentato i conflitti. Prometto di usare l’esercito degli Stati Uniti d’America contro tutti quei paesi che cercheranno di invadere o destabilizzarne un altro. La popolazione si attiverà per cambiare il regime del paese in cui vive solo quando sarà matura per farlo: non è compito degli Stati Uniti farlo al posto loro, anche se soffrono dovranno passare attraverso un processo loro per capire cosa vogliono”. 

“ E infine vi dirò che non mi vergogno di esprimere i miei sentimenti e di condividerli con tutti voi. Io, come essere umano mi sento vulnerabile, a volte felice e a volte triste, a volte allegro e a volte depresso. Non è un male riconoscersi come un essere umano. Mi faccio un esame di coscienza tutti i giorni e cerco di avere un comportamento finalizzato al benessere del mondo senza ripetere come un idiota “ Dio benedica l’America e nessun altro”. Io dico “ Dio benedica il mondo” e guidi i miei passi verso l’eliminazione della fame e della sofferenza perché il mondo è casa mia ed è la casa di tutti quelli che vogliono vivere in pace e prosperità”. 

Ecco quello che il nuovo presidente degli Stati Uniti, appena eletto, ha detto oggi in televisione nel suo discorso a tutte le nazioni. Non potevo credere alle mie orecchie. Tutti attorno a me ascoltavano in lacrime. Improvvisamente nasceva una nuova speranza. 

Di colpo mi sono svegliato…..

ci sarà mai un tempo in cui un discorso come questo verrà ascoltato da una nuova generazione? 

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