La terza guerra mondiale non è imminente e gli Stati Uniti vogliono terminare il conflitto da vincitori

Scritto da – Elijah J. Magnier:

Tradotto da – Andrea Bovenga

Andrea Bovenga

Indubbiamente il conflitto in Ucraina tra la Russia e l’Occidente non assomiglia a una guerra mondiale, ma non è troppo lontana da questa definizione. La prima e la seconda guerra mondiale sono iniziate in Europa con la partecipazione di molti paesi. Oggi l’America e decine di paesi europei sono coinvolti in molti modi nella guerra in corso in ucraina. L’Occidente invia aerei e armi mortali, unità speciali (Gran Bretagna), fornendo un supporto illimitato di intelligence e combattendo attraverso l’esercito ucraino. Tutte le parti coinvolte stanno camminando sull’orlo dell’abisso al punto che il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e il ministro della difesa britannico Ben Wallace hanno avvertito del pericolo della terza guerra mondiale e del potenziale uso di armi nucleari. Tuttavia il prezzo più alto da pagare ricadrà’ sull’Ucraina in primo luogo e sull’Europa subito dopo.

E’ in corso un’escalation di messaggi pericolosi e bellicosi su una potenziale terza guerra mondiale o sull’uso di armi nucleari, senza che ciò influisca sulla continua fornitura di armi all’Ucraina da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente (principalmente il Regno Unito). I sistemi anticarro britannici a guida laser Nlaws, Javelins e AT-4 si stanno riversando in Ucraina da quando si sono dimostrati efficienti nell’infliggere pesanti perdite all’avanzata delle truppe corazzate russe nelle prime settimane di guerra. L’Ucraina ha anche ricevuto missili infrarossi Stinger terra-aria degli Stati Uniti e MANPAD britannici che hanno abbattuto jet ed elicotteri russi. La Russia ha inviato una lettera formale agli Stati Uniti avvertendo che le spedizioni di armi letali all’Ucraina potrebbero portare a “conseguenze imprevedibili“.

Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin si è dimostrato in grado di accettare perdite pesanti e ha modificato il suo piano iniziale con obiettivi più raggiungibili per controllare il Donbass e il sud dell’Ucraina. Se la Russia riesce a raggiungere i suoi obiettivi, l’Ucraina non avrà più un accesso esteso al Mare di Azov e al Mar Nero, e quando il Donbass cadrà, perderà un terzo del suo territorio.

Pertanto, a meno che non ci sia un significativo intervento diretto della NATO, il rischio di una guerra nucleare è ancora fuori portata. L’Occidente è consapevole della capacità missilistica della Russia e del suo possesso del più grande arsenale di armi nucleari. Per questo l’Occidente sta camminando sul filo del rasoio con la Russia, studiando il potenziale delle forze russe in Ucraina, il tipo di armi utilizzate e fornendo all’esercito ucraino armi adeguate che rendono la vittoria russa molto costosa anche se inevitabile. 

L’Occidente sta cercando di convincere indirettamente la Russia a fermare la guerra in modo che l’Ucraina possa rivendicare la vittoria dopo il fallimento della prima fase dell’attacco russo e possa battere la Russia nella propaganda e nei media mainstream. Le dure sanzioni economiche e finanziarie dell’Occidente non sono destinate a fermare la guerra né a cambiare il corso del conflitto, ma ad impoverire la Russia e l’Europa, che stanno entrambe soffrendo significativamente le conseguenze delle sanzioni, sapendo che il peggio deve ancora venire.

Mosca ha ripreso il controllo del teatro di guerra in Ucraina dopo il fallimento del piano iniziale di sottomettere Kiev con combattimenti leggeri e infliggendo le minori perdite possibili. Il Cremlino ha capito (in ritardo) che usare il prestigio russo era inefficiente e si è dovuto confrontare con un esercito ucraino pronto a combattere e dipendente dall’Occidente in ogni senso della parola (finanziariamente, economicamente, militarmente, per la sicurezza, l’intelligence e nell’accoglienza dei rifugiati). Molti soldati russi sono caduti prima che si capisse che l’Ucraina è un paese duramente ostile e che non avrebbe accolto l’esercito russo con fiori e un caloroso benvenuto. Tuttavia, Putin ha anche mostrato la sua determinazione a terminare il conflitto alle sue condizioni e non si fermerà finché i suoi obiettivi non saranno raggiunti, comprendendo che i risultati finali sono quello che conta di più.La perdita del cacciatorpediniere Moskova non è un evento semplice ma è clamoroso. È senza dubbio il risultato di un’attenta cooperazione e di suggerimenti dell’intelligence occidentale, perché l’Ucraina non ha la creatività e la volontà di sfidare la Russia fino a questo livello di confronto. È anche certo che l’Ucraina non ha pensato attentamente alle conseguenze di questo atto simbolico e a quale sarebbe stata la reazione (dura) della Russia e la sua capacità di accettare le perdite. La distruzione del Moskova è stata compensata dalla caduta di Mariupol e da una mano pesante russa su tutti i fronti. La conseguente 

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