Sayyed Nasrallah risponderà all’ “arroganza” di Pompeo e al “regalo” di Trump a Netanyahu

US Secretary of State Mike Pompeo (L) meets with Lebanese Parliament Speaker Nabih Berri (R) in Beirut on March 22, 2019 [JIM YOUNG/AFP/Getty Images]

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

Tradotto da: Alice Censi

La visita del segretario di stato americano Mike Pompeo è stata percepita molto negativamente dai sostenitori di Hezbollah, soprattutto dalle comunità sciite e cristiane e accolta con entusiasmo dai suoi oppositori politici in Libano. Alla fine della visita al ministro degli esteri, Hezbollah era stato citato 22 volte e l’Iran13 , il tutto in 8 minuti di discorso. Un solo minuto per l’introduzione e gli altri sette tutti su Hezbollah e l’Iran. A questo punto viene da chiedersi : cosa avrebbe potuto dire il segretario di stato americano se non ci fosse Hezbollah a causare così tanta preoccupazione all’amministrazione del suo paese? La visita non avrebbe avuto alcun senso.

Comunque, il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah parlerà martedì 26 alle 17 ora locale rispondendo al discorso di Pompeo e al “regalo” fatto dal suo capo, il presidente Donald Trump al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, cioè le alture occupate del Golan. Hezbollah ritiene che il comportamento e le dichiarazioni dell’ ”ospite” americano siano state arroganti e inesatte e allo stesso tempo elogia le reazioni delle autorità libanesi, soprattutto il presidente Michel Aoun, il presidente del parlamento Nabih Berri e il ministro degli esteri Gebran Bassil (tutti alleati di Hezbollah) che hanno incontrato Pompeo durante la sua visita nel paese la scorsa settimana. 

Cosa dirà Nasrallah? 

Fonti ben informate hanno detto che l’intero discorso di Pompeo è stato fuorviante e confuso, ha espresso l’esatto contrario di quello che in realtà sono gli obbiettivi americani in Libano dichiarando di voler “vedere il Libano prosperare in pace”. 

“Il signor Pompeo ha sostenuto che gli Stati Uniti augurano al Libano pace, prosperità e un futuro migliore : ma è il cieco, illimitato sostegno a Israele nel corso degli anni che ha causato così tante morti e distruzioni in Libano, Palestina e Siria. Le bombe che sganciano gli israeliani sono fatte negli Stati Uniti e tutte le aggressioni israeliane al Libano, per decenni, hanno sempre avuto la benedizione dell’amministrazione americana : la prima e la massima preoccupazione di quest’ultima, infatti, è sempre stata quella di rifornire Tel Aviv di bombe quando mancavano durante le guerre. Mai gli Stati Uniti hanno permesso che l’esercito libanese migliorasse il suo equipaggiamento per poter fermare le quotidiane violazioni di Israele alla sovranità del paese. Dove erano gli Stati Uniti quando Israele invadeva il Libano nel 1982? Hanno fatto qualcosa perché si ritirasse o per la popolazione libanese che a costo di tanti sacrifici obbligava gli occupanti israeliani ad andarsene nel 2000? Quando Israele bombardava il quartier generale delle Nazioni Unite a Cana nel sud del Libano in ben due guerre, cosa hanno fatto gli Stati Uniti ? Hanno per caso condannato i crimini di Israele o fermato la loro aggressione?” ha detto la fonte. 

Pompeo ha accusato Hezbollah di aver intimidito gli elettori nelle ultime elezioni parlamentari. La fonte rispondeva all’accusa dicendo che “Hezbollah ha raccolto il 63% di tutti i voti sciiti e il movimento sciita AMAL il 27% e a molti sostenitori di Hezbollah , inoltre, era stato chiesto di votare per i candidati di Amal per farli eleggere. E’ questo intimidire gli elettori? Gli Stati Uniti, di proposito, diffondono falsità”. 

Pompeo ha accusato Hezbollah di essere portatore di distruzione e aver contribuito alla destabilizzazione dell’Iraq, della Siria e dello Yemen. Secondo la fonte, “E’ Hezbollah che ha combattuto a fianco dell’esercito libanese ed era presente nella sede operativa militare allestita per combattere e eliminare l’ISIS e al-Qaeda dai villaggi libanesi e dal confine, non gli Stati Uniti. L’amministrazione americana si è rifiutata in più di un’occasione di dare il permesso all’esercito libanese di colpire l’emiro di al-Qaeda ad Arsal, che oggi si trova ad Idlib, e ha fatto pressioni per fermare le operazioni dirette a rimuovere l’ISIS e al-Qaeda dal Libano. La presenza di Hezbollah in Siria ha protetto non solo gli sciiti ma soprattutto i cristiani. Sia i libanesi che i cristiani della Siria sono stati messi in pericolo dalla condotta degli Stati Uniti; ai cristiani del Libano era stato pure suggerito, dal presidente francese e dal Papa, di lasciare il paese. Hezbollah ha anche protetto i drusi in Libano e tutti abbiamo potuto vedere quello che l’ISIS e al-Qaeda hanno fatto ai drusi in Siria. Ha protetto i sunniti perché gli aderenti all’ideologia takfiri dell’ISIS sono solo una ristretta minoranza; la maggioranza sunnita sarebbe stata perseguitata esattamente come tutti i non takfiri del Libano. In Iraq Hezbollah ha combattuto insieme alle forze di sicurezza irachene e le ha addestrate, in seguito ad una richiesta ufficiale del primo ministro iracheno, con lo scopo di eliminare l’ISIS, mentre l’amministrazione americana, a detta del generale Mike Flynn, gli permetteva di crescere e raggiungere la Siria.” 

Per quanto riguarda lo Yemen, la fonte ha riferito che “ Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati e altri alleati europei e occidentali hanno creato la peggior catastrofe umana di tutti i tempi bombardando e riducendo alla fame il paese più povero del Medio Oriente. Dopo che non sono stati capaci di sconfiggere lo Yemen, fanno marcia indietro e danno la colpa a Hezbollah, come responsabile della guerra?” 

Hezbollah parade in Quseir​ following its victory in the Qalamoiun against ISIS and al-Qaeda. Photo exclusivity property of the author

La fonte ha descritto Pompeo “arrogante, specialmente in presenza delle autorità libanesi”. 

“ I marines americani arrivati in Libano nel1983 non erano in servizio come forze di pace nonostante si pensasse che quella fosse la loro missione. Essi hanno partecipato al bombardamento di alcune zone del Libano, soprattutto villaggi nelle montagne Libanesi. Erano schierati con i falangisti libanesi filoisraeliani. E’ cosa risaputa. A quel tempo Hezbollah non era ancora nato ma alcuni Mujahedeen combattevano contro l’egemonia americana e noi rendiamo loro onore. Gli Stati Uniti farebbero bene a ricordarsi che il Libano non è un paese con cui possono fare ciò che vogliono. I missili di precisione arrivati dall’Iran sono un forte deterrente che permette al governo libanese di difendere i suoi confini marittimi e prevenire l’invasione del paese da parte di Israele. Questi missili sono gli stessi che hanno impedito a Israele di annettersi il Libano. Gli Stati Uniti alla fine avrebbero regalato il paese a Israele. Trump infatti l’ha appena fatto con Gerusalemme e le alture del Golan che sono per Hezbollah due luoghi da liberare. Le forze di Hezbollah, presumibilmente, sotto il comando del presidente Assad, libereranno il Golan “ se e quando lui lo riterrà necessario”. 

“ Pompeo è venuto in Libano come rappresentante di Israele e della politica degli Stati Uniti. Vede Trump come colui che Dio ha inviato sulla terra per proteggere Israele e lo ha detto esplicitamente . Vuole impedire che la Siria torni alla normalità, arrestarne la ricostruzione e la riorganizzazione delle sue forze armate e dissuadere i profughi siriani a tornare e dare una mano alla ripresa del paese. Gli Stati Uniti vogliono che i profughi siriani restino in Libano, ma che vantaggio potrebbe mai avere il Libano a tenerli nel paese quando invece potrebbero tornare a casa loro ( tranne quelli di Idlib dove domina ancora al-Qaeda)? L’Europa ha 500 milioni di abitanti e i suoi leaders e i cittadini si lamentano a voce alta di quel milione e mezzo, ma anche meno, di profughi siriani, esattamente lo stesso numero di profughi che ha attualmente il Libano con una popolazione di 4 milioni” ha concluso la fonte. 

Per quanto riguarda l’Iran la fonte ha riferito che “ l’Iran ha contribuito moltissimo a ricostruire le città distrutte da Israele e dagli Stati Uniti nel 2006. Ha dato agli abitanti del sud la possibilità di difendersi e vorrebbe contribuire a sviluppare le industrie libanesi, il settore delle cure mediche, dell’elettricità e tutto quello di cui un esercito ha bisogno per proteggere la terra, il mare e il cielo del suo paese, sempre che le autorità libanesi siano d’accordo. L’Iran ha aiutato il Libano a sconfiggere i takfiri rafforzando Hezbollah che li ha combattuti e sconfitti e ha fatto lo stesso in Siria e Iraq. Caso mai gli Stati Uniti volessero fare la stessa cosa e offrissero addestramento e armi per la guerra urbana anziché investire nella destabilizzazione del paese, l’Iran e Hezbollah ne sarebbero felici. Al Libano, però, non viene dato il permesso di difendersi. Per fortuna non ci affidiamo agli Stati Uniti d’America”. 

Pompeo si è auto nominato portavoce del Libano, dicendo alle autorità libanesi quello che è meglio per loro. Ha criticato Hezbollah dicendo che “ l’unica cosa che Hezbollah è riuscito a fare è stato riportare a casa dalla Siria dei giovani dentro alle bare”. Chi ascoltava era sorpreso di sentirgli esprimere preoccupazione per i giovani libanesi, soprattutto per quei “giovani” sciiti che hanno combattuto con Hezbollah contro i terroristi in Siria sponsorizzati dagli Stati Uniti.

Infine la fonte ha detto che gli Stati Uniti sono chiaramente colpevoli dell’ “instabilità del Medio Oriente dato che consegnano a Israele i territori palestinesi e li “proteggono”da qualsiasi diritto al ritorno. Agli Stati Uniti non interessa la pace in Palestina : quello che interessa a Trump è la rielezione del corrotto Netanyahu che a sua volta potrà sostenerlo nelle elezioni americane del prossimo anno. Questo è il vero volto dell’amministrazione americana, rappresentato dal suo presidente. Ai libanesi non è permesso parlare dei propri interessi nazionali e neppure opporsi a coloro che hanno favorito il massacro di tanti loro giovani fornendo armi ai terroristi di al-Qaeda e dell’ISIS. Noi avremmo assolutamente bisogno che gli Stati Uniti ci lasciassero in pace : ahimè temo che non sia né probabile né possibile”. 

Nasrallah certamente parlerà della decisione di Trump di dare le alture del Golan a Israele, una mossa definita illegale dalla comunità internazionale e dalle Nazioni Unite. Il lancio di ogni missile da Gaza contro Tel Aviv è significativo e mostra l’armonia esistente tra i membri dell’ “Asse della Resistenza” su vari fronti. Il Golan occupato era nei pensieri dei palestinesi che hanno bombardato Tel Aviv. 

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