
Di Elijah J. Magnier:
Il recente lancio di razzi da parte di Hezbollah non è stata una decisione improvvisa, ma il culmine di una strategia attentamente studiata. Sembra che Israele sia stato superato da un piano messo in atto più di mezzo anno fa dall'”Asse della Resistenza”. Questa coalizione di leader palestinesi, libanesi, iracheni, siriani e yemeniti si è riunita mesi fa per orchestrare un grande inganno rivolto a Israele e per realizzare manovre da parte di tutti i membri dell’Asse della Resistenza in occasione della Giornata dell’Alluvione di Al-Aqsa. Il loro obiettivo? Mettere a nudo le vulnerabilità militari e politiche di Israele e distruggere la sua reputazione di deterrenza per gli anni a venire. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si trova ora di fronte a un dilemma: può negoziare il rilascio di un gran numero di prigionieri per smorzare la situazione e porre fine al “diluvio di al-Aqsa”, oppure può preparare gli israeliani a un’intensificazione del conflitto a cui non è preparato.
Sei mesi fa, Hezbollah ha fatto una mossa significativa schierando migliaia di forze d’élite di Al-Radwan lungo il confine. Israele ha interpretato questa dimostrazione di forza come un segnale di possibile
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