L’ Iran ruba la scena agli Stati Uniti in Iraq

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

Tradotto da: Alice Censi

E’in corso, in Iraq, una visita di tre giorni del presidente iraniano Hassan Rouhani che guida  una numerosa delegazione di politici e uomini d’affari allo scopo di intensificare le relazioni tra i due paesi. Rouhani ha incontrato il presidente dell’ Iraq, il primo ministro e lo Speaker del parlamento. Il president Iraniano si e’ recato questo pomeriggio nella città di Karbala ma passera la notte a Najaf dove si recherà domani Mercoledi dalla suprema autorità religiosa (Marjaiya ), il grande ayatollah Sistani, come incontrerà anche altre importanti personalita’ (Gran ayatollah MOhammad Saeed al-Hakim, Sheikh Ishaq al-Fayyad e Sheikh Bashir al-Najafi). La visita pubblica di Rouhani e’ in aperto contrasto con quella fatta da Trump in Iraq sotto copertura poco tempo fa. Inoltre, la prevista cooperazione economica e commerciale tra l’Iran e l’Iraq non solo attenuerà l’effetto delle sanzioni unilaterali americane, ma potrebbe contribuire al loro fallimento. A questo punto viene spontaneo chiedersi :  Trump accetterà di aver perso oppure sceglierà di lasciarsi sfuggire anche l’Iraq imponendo sanzioni alla Mesopotamia? 

Nell’ultima settimana del 2018 l’aereo del presidente Trump aveva spento le luci per atterrare in sicurezza nella parte americana della base di Ayn al-Assad nella provincia di Anbar. La visita di Trump era stata tenuta segreta e il primo ministro ne era stato informato solo la mattina. Trump non aveva voluto atterrare nella zona irachena della base (l’Iraq e gli Stati Uniti condividono la stessa base militare, e le forze americane, sulla loro zona, hanno sovranità territoriale). A causa di ciò, il primo ministro Adel Abdel Mahdi, lo Speaker Mohamad al-Halbousi e il presidente Barham Saleh, si rifiutavano di incontrare Trump che, attenendosi al programma atterrava nella notte. 

La visita di Trump durava tre ore, dopodiché ripartiva quando ancora era buio. Qualcuno ha riportato che abbia mormorato quanto non fosse per niente corretto che, per ragioni di sicurezza, il presidente degli Stati Uniti fosse obbligato a recarsi in segreto, nella notte, in un paese in cui gli Stati Uniti hanno investito centinaia di miliardi di dollari per garantirgli stabilità. 

Invece Rouhani informava la presidenza irachena una settimana prima e contemporaneamente la sua visita veniva ufficializzata. Le autorità irachene mettevano a punto il programma del viaggio del presidente insieme a quelle iraniane. Rouhani resterà in Iraq tre giorni per concludere accordi importanti a livello economico e commerciale, portando così a 20 miliardi di dollari il giro d’affari tra i due paesi. 

In conclusione: 

  1. L’Iran ha prevalso sugli Stati Uniti perché le autorità irachene hanno respinto  le sanzioni unilaterali all’Iran insistendo sugli scambi commerciali , incluse fornitura e vendita di energia. 
  2. Il generale maggiore Qassem Soleimani ha raggiunto lo scopo dell’Iran di stabilire relazioni amichevoli con l’Iraq, i cui rappresentanti sono pronti invece a sospendere le relazioni con gli Stati Uniti se Trump continua a insistere nell’imporre sanzioni a tutti quei paesi che hanno rapporti con Teheran. E proprio questo obbiettivo, raggiunto, insieme ad altri, ha fatto sì che Soleimani ricevesse la decorazione  più prestigiosa in Iran,“ l’ordine di Zulfiqar” consegnatagli da  Sayed Ali Khamenei . Il ministro degli Esteri Jawad Zarif e’ stato il primo a congratularsi con lui, descrivendolo come “ l’uomo che ha reso il Medio Oriente un posto più sicuro”. Questa è la seconda medaglia che riceve Soleimani, la prima è stata quella dell’ “ ordine di Fath” ( Conquista) consegnatagli sempre da Khamenei nel 1988. 
  3. L’Iran venderà energia all’Iraq usando sia i dollari che la moneta locale. La Repubblica Islamica e’ riuscita a trovare nuove vie per contrastare le sanzioni americane costruendo infrastrutture industriali e ferrovie e stabilendo importanti scambi commerciali con l’Iraq. Tutto cio’ farà entrare parecchi dollari in Iran e contemporaneamente permetterà al paese di essere meno vincolato ai dollari americani usando la moneta locale negli affari. 

La politica estera di Trump e le sanzioni nel mondo stanno obbligando i paesi a trovare delle alternative al sistema monetario americano nei commerci. Sebbene l’effetto sia ancora di poco conto, l’Europa sta introducendo la “ società veicolo” ( Special Purpose Vehicle, SPV) per sostenere gli scambi con l’Iran in alternativa al servizio globale di scambio di informazioni su transazioni finanziarie SWIFT. Cina, Russia, India e molti altri paesi che trattano con l’Iran hanno  deciso di continuare gli scambi utilizzando il più possibile, anche se non del tutto, la moneta locale per evitare le sanzioni americane . 

Oggi l’ Iraq e’ diviso : da una parte un consistente numero di politici che vogliono il ritiro completo delle forze americane dal paese, dall’altra un gruppo che vuole mantenere una forza ridotta con il compito di addestrare e scambiare intelligence. Tutti vorrebbero comunque che una gran parte delle truppe statunitensi lasciasse il paese e riusciranno facilmente  a raggiungere un accordo che preveda che resti un contingente ridotto e specializzato. Il governo iracheno vorrebbe trovare un punto di equilibrio mantenendo buone relazioni con gli Stati Uniti e ottimi rapporti con l’Iran. 

Trump ha due possibilità. Può scegliere di rompere i rapporti con l’Iraq che equivarrebbe a darsi la zappa sui piedi poiché la presenza delle truppe americane in Iraq e’ fondamentale per gli obbiettivi e l’egemonia americana in Medio Oriente. E’ inoltre poco chiaro per quanto tempo le truppe americane potranno ancora occupare la Siria. L’alternativa per Trump potrebbe essere quella di accettare il fatto che le sue sanzioni contro l’Iran falliranno mentre vanno avanti i rapporti commerciali e energetici tra Iran e Iraq. In questo caso il presidente americano dovrebbe riconoscere il fallimento delle sue sanzioni e del suo piano di cambiare il regime iraniano “ in pochi mesi”. 

Qualunque cosa decida, Trump ha perso: l’amministrazione americana ha fatto un buco nell’acqua: il tentativo di danneggiare l’Iran, di cambiare il suo sistema di governo o di provare a mettere il paese in ginocchio e’ fallito. Tutto quello che Trump è riuscito a fare e’ stato mettere a dura prova l’economia iraniana causando sofferenze alla popolazione e obbligando le autorità del paese a cercare soluzioni con l’aiuto della nuova leadership irachena. L’ incapacità degli Stati Uniti di mettere al potere i loro amici in Iraq ha regalato a Soleimani la medaglia d’onore. 

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