
Di Elijah J. Magnier
Tradotto da A.C.
Israele ha promesso di dare dieci milioni di dollari a chi fornirà informazioni sul colonnello Ron Arad il cui velivolo ebbe un incidente nel 1986 mentre volava nel cielo del Libano. Questa promessa di ricompensa non ha fatto sì che Arad o i suoi resti siano stati trovati, principalmente perché Israele non ha seguito i ben noti e (in tali circostanze) riconosciuti protocolli per raggiungere lo scopo. Così Israele è stato ripagato con la stessa moneta da lui usata a suo tempo con l’Iran. Le autorità israeliane avevano infatti detto che i quattro diplomatici iraniani spariti in Libano nel 1982 erano stati uccisi però non si sapeva dove fossero i loro corpi. Ma il mistero non circonda solo il destino di Ron Arad, è molto più intricato. I resti di Eli Cohen potrebbero essere molto probabilmente nello stesso posto in cui si trova Arad. Il rapimento da parte degli israeliani di un generale iraniano a Damasco (prima di lui avevano sequestrato dei militanti libanesi per ottenere informazioni) non porterà ad alcun risultato. E l’eventuale intervento russo per sapere che fine ha fatto Ron Arad o per recuperare i resti di Cohen è facile che non dia frutti a meno che Israele non decida di negoziare seriamente sui quattro diplomatici iraniani scomparsi.
Mesi fa il generale “Ashraf Sabri” del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana (IRGC) stava camminando in una zona di Damasco, Mezzeh, non lontano da dove abita ma distante dall’ambasciata iraniana, era nei pressi dell’ospedale al-Razi. Un furgone si fermava improvvisamente davanti a lui e ai suoi occupanti si univa un’altra squadra appostata nella stessa strada; il generale veniva drogato, avvolto nel cartone e portato via.
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