Il vertice tra la Russia e la NATO sull’Ucraina: l’America dietro le quinte 

Di Elijah J.Magnier 

Tradotto da A.C. 

I rappresentanti della Russia e della NATO ( Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) che si sono incontrati mercoledì a Bruxelles hanno discusso due temi che preoccupano Mosca: la possibilità che l’Ucraina entri a far parte della Nato e la presenza militare dell’Occidente sul confine tra L’Ucraina e la Russia. Ma esiste una minaccia russa alla sicurezza europea o l’Europa è contenta di continuare a fare da scudo agli Stati Uniti affinché raggiungano il loro obbiettivo di contrastare Mosca? 

Non c’è dubbio che gli Stati Uniti guidino la NATO e facciano di tutto per difendere la loro posizione di nazione che, essendo la più forte in assoluto a livello mondiale, comanda altri paesi. E questa posizione li esenta inoltre da responsabilità: impongono dure sanzioni alle popolazioni che rifiutano o resistono alla loro egemonia. 

La seconda guerra mondiale ha messo fine alla collaborazione tra Stati Uniti e Russia intesa a  sconfiggere il nazismo in Germania e ha segnato l’inizio della cosiddetta guerra fredda. Washington ha iniziato questa guerra imponendo severe misure contro i comunisti, nemici dei piani americani mirati a dominare l’Europa e il mondo. La seconda guerra mondiale ha permesso infatti all’America di colonizzare indirettamente l’Europa. Ad oggi nel vecchio continente ci sono più di 70.000 soldati e ufficiali americani, di cui la maggior parte è in Germania (34.000), Italia (12.000), Gran Bretagna (9.500), Polonia (4.500) e Spagna (3.000). Gli Stati Uniti hanno 750 basi militari in 80 paesi e 200 di queste si trovano in Europa. 

Nessun paese che si trovi ai confini del continente europeo lo minaccia. Per cui le relazioni dell’Europa con il Medio Oriente, l’Asia, la Russia e l’America Latina sono eccellenti. La Russia è al quinto posto tra i paesi esportatori e importatori da e verso l’Europa, gli scambi di merci vengono valutati in 100 miliardi circa di dollari su base annuale, una cifra che scende o sale a seconda degli sviluppi della situazione sanitaria (COVID). Le importazioni russe in Europa erano di 2,4 miliardi nel 2012 e di 95 miliardi nel 2020. 

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