Di Elijah J.Magnier: @ejmalrai
La tensione tra Israele e Hezbollah, silenziosa, sta crescendo sul confine libanese, dove hanno luogo preparativi frenetici sotto l’occhio vigile di entrambi i contendenti. C’e’ un insolito stato di allerta ancora a stento visibile ad occhio nudo: Israele sta intensificando i pattugliamenti sui confini e aumentando l’invio di ufficiali e soldati nelle postazioni militari statiche al confine con il Libano, mentre gli aerei e i velivoli teleguidati israeliani (droni) violano sempre più frequentemente lo spazio aereo Libanese.
Da parte sua, Hezbollah sta anche improvvisando nuove postazioni militari per colmare il divario sul fronte, terrestre e sotterraneo, ha alzato il livello di allerta e ha richiamato le sue Forze Speciali qualificate ed esperte ( unità Al Ridwan ) dalla Siria perché si posizionino preventivamente in caso di confronto con Israele. Ma oggi è possibile una terza guerra tra Hezbollah e Israele dopo il fallimento di Israele nel 2006? Perché la tensione sta aumentando proprio adesso?
Dodici anni dopo la fine della guerra (nell’agosto 2006), i tamburi rullano, silenziosamente, nel sud del Libano. Da quella data, Hezbollah ha aumentato le sue capacità militari e ha accumulato missili strategici accurati a lungo raggio e combustibile solido per lanci rapidi ( costruiti per le sue esigenze con testata ad alto potenziale esplosivo). Hezbollah si è anche dotato di missili anti-nave che sono in grado di bloccare qualunque porto in Israele e colpire qualunque nave e piattaforma petrolifera nel Mediterraneo. Ci sono forti segnali che indicano la presenza nel suo arsenale di missili anti-aerei e i suoi militanti pare siano ben addestrati ad usarli nelle incursioni aeree.
Le sue Forze Speciali hanno sperimentato tutti i generi di guerra, da quella in pieno deserto alla guerriglia urbana, al combattimento con jihadisti ideologici indifferenti al numero delle vittime ( al-Qaeda in Siria), in più hanno fatto i conti con le autobombe, i droni armati,gli attacchi suicidi…sarebbe il sogno di qualunque esercito poter possedere questa significativa esperienza . Durante questi sette anni di guerra,Hezbollah ha agito a fianco di un esercito classico (l’esercito siriano), di una superpotenza ( le forze russe schierate in Siria), di gruppi irregolari addestrati alla guerriglia ( gli alleati dell’Iran) e da solo in decine di battaglie. I missili strategici di Hezbollah sono installati lungo la frontiera siro-libanese nelle montagne e sottoterra per evitare le bombe israeliane e per non coinvolgere le zone residenziali .
Il segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha detto che se Israele decide di iniziare una guerra, lui “porterà la prossima guerra dentro Israele “ mandando le truppe di terra ad attaccare gli insediamenti e le città vicine ai confini con il Libano. Ha promesso di bombardare Tel Aviv, il deposito chimico di Haifa, l’impianto nucleare di Dimona e il centro di ricerca nel deserto del Negev e tutte le installazioni e gli aeroporti militari. Sayyed Nasrallah ha deciso di sporcarsi le mani, infrangere i tabù e usare tutto il potere e le capacità militari di Hezbollah in una possibile guerra futura.
La lista appare lunga e impressionante : Hezbollah è un gruppo organizzato non regolare che ha decine di migliaia di membri tra le sue file. E ‘ considerato uno degli eserciti più forti del Medio Oriente e le sue prestazioni in Siria – un territorio 18 volte più grande del Libano- hanno dimostrato la sua abilità nel difendere e liberare territori al di fuori del Libano. Ma questo curriculum e’ sufficiente a dissuadere Israele dall’attaccare Hezbollah?
Fonti ben informate hanno detto :”con Donald Trump al potere c’e’ un’opportunita’. Israele non potrebbe mai sognarsi di averne una simile in futuro. Trump e’ pronto a dare a Israele tutto quello di cui ha bisogno in una guerra. Manderà truppe americane pronte a morire per Israele ( come ha detto il generale americano Richard Clark) e userà qualunque mezzo per eliminare quella che lui ritiene la morsa dell’Iran sul Libano.”
L’ obbiettivo di “cambio di regime” in Siria e’ fallito dopo sette anni di guerra. Oggi ci sono ancora due paesi che occupano il nord di Bilad al-Sham : gli Stati Uniti nel nord-est e la Turchia a nord-ovest. In seguito al suo incontro con il presidente Vladimir Putin a Helsinki, Donald Trump ha consegnato la Siria alla Russia che ha garantito la protezione dei confini israeliani e le alture del Golan occupate. Infatti il sud della Siria ( eccetto la zona di Quneitra controllata dall’ISIS) e’ stato consegnato all’esercito siriano in poco tempo, la resistenza e’ stata in realtà irrilevante. Gli USA hanno ordinato la chiusura del Centro delle Operazioni Militari in Giordania, (conosciuto come MOC, in cui venivano addestrati jihadisti e ribelli e veniva data loro assistenza militare per sconfiggere l’esercito siriano) permettendo al governo di Damasco di riprendersi il controllo del territorio .
I curdi delle province di al-Hasaka e Deir-Ezzour – responsabili di aver protetto le forze americane di occupazione nel nord-est della Siria- hanno iniziato, con il consenso americano – un dialogo per riconciliarsi con il governo di Damasco. Non è improbabile che il presidente Assad possa offrire ai curdi un posto nel futuro parlamento e nel governo e qualche tipo di amministrazione decentralizzata per le province del nord.
Sono segnali che indicano la non volontà americana a restare in Siria per molto tempo e quindi a cercare prima o poi una via d’uscita. La sicurezza di Israele e’ stata una questione importante e gli Stati Uniti sono convinti che, se il primo ministro iracheno Haidar Abadi fosse rieletto, le loro forze potrebbero essere posizionate in Iraq meglio che in Siria. Sta di fatto che la presenza di un forte Hezbollah minaccia la sicurezza di Israele . La sicurezza di Israele non può essere completamente garantita con la presenza di un potente Hezbollah, considerato sia dagli USA che da Israele “ l’agente armato dell’Iran” sul suo confine.
Le fonti credono che “ da quando gli USA hanno dato la Siria alla Russia non sia improbabile che lo stesso passaggio possa avvenire in Libano ma solo dopo una battaglia devastante tra Hezbollah e Israele”. La Russia diventerebbe il garante della sicurezza israeliana sui suoi confini a nord, in Libano come in Siria.
“La Russia vuole la fine della guerra in Siria ed è pronta a liberare Idlib con o senza il consenso della Turchia. Con il ritorno di Idlib sotto il controllo del governo centrale di Damasco, la Turchia accetterà la riconciliazione tra i militanti ( non jihadisti ) e l’esercito siriano. Inoltre , come la Russia ha protetto le alture del Golan occupate, può anche proteggere i confini tra i curdi e la Turchia. Pertanto, per liberare dai conflitti questa zona calda del medio oriente , potrebbe esserci la possibilità che anche in Libano avvenga quello che è successo nelle alture del Golan: la presenza della polizia militare russa sui suoi confini” hanno detto le fonti.
“Oggi Fuad al-Sinura ( ex primo ministro del Libano, schierato con l’Arabia Saudita) non è al potere, come nel 2006, quindi l’Arabia Saudita non può impedire a Israele di distruggere il Libano per dargli una bella lezione (secondo loro) perché ha abbracciato Hezbollah. Israele sarà anzi finanziato e appoggiato per iniziare una tale guerra. Non c’e’ comunque nessun dubbio che la Russia non fa parte di questo piano e non è in armonia con Israele e gli Stati Uniti contro Hezbollah . Israele potrebbe trovare una qualunque scusa che dia il via ad un attacco e provochi una risposta di Hezbollah per iniziare un’ampia guerra distruttiva sostenuta dai paesi mediorientali. La Russia, però , ansiosa di veder finire i conflitti nella zona potrebbe intervenire per fermare la guerra e posizionarsi a sud del fiume Litani, un desiderio che Israele coltiva da tempo.”
Il generale iraniano Qassem Soleimani ha detto:” oggi, dopo le ultime elezioni parlamentari,74 membri del parlamento libanese sono a favore dell’ “asse della resistenza”. Questo commento sarà difficile da mandar giù : sia Israele che l’Arabia Saudita pensano che l’intero Libano sia sotto il controllo di Hezbollah .
Il problema rimane: non essendo il fronte interno israeliano pronto per una guerra e con Hezbollah invece preparato,con le sue capacità di colpire qualunque obbiettivo in Israele, il primo ministro Benyamin Netanyahu accetterà di vivere quest’avventura senza la garanzia di sottomettere e sconfiggere Hezbollah e obbligarlo al ritiro dai confini ,rischiando la ripetizione di quello che è successo 12 anni fa?
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