
Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai
Tradotto da: Alice Censi
L’Iran ha schierato i suoi missili balistici e da crociera, (alcuni dei quali rilevabili dai droni e dai satelliti americani) ed è pronto allo scontro con l’apparato militare degli Stati Uniti nel caso in cui l’amministrazione americana decidesse di dichiarargli guerra. L’Iran risponde così alla mossa bellicosa del presidente Trump che sta mandando ulteriori forze navali nel Golfo Persico in vista di un possibile conflitto. Il Grande Ayatollah Ali Khamenei ha esortato il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) e l’esercito a tenersi pronti per affrontare lo scenario peggiore. Secondo autorità iraniane , “ il giorno in cui Trump decidesse di dare il via ad un conflitto, l’Iran si riterrà in guerra con qualsiasi paese del Medio Oriente che permetterà agli Stati Uniti di usare le sue basi per la loro campagna militare contro l’Iran”.
Gli Stati Uniti hanno annunciato il dispiegamento di una batteria anti-missile Patriot in Medio Oriente e mandato uno squadrone di bombardieri B-52 nella loro base in Qatar. Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la vendita, del valore di 2 miliardi di dollari, di 60 sistemi di difesa antimissile Patriot Advanced Capability-3 (PAC 3) e di 100 missili (con sistema di guida potenziato) Patriot Guidance Enhanced (GEM-T) agli Emirati Arabi Uniti. Recentemente i missili Patriot non sono però riusciti ad intercettare i missili lanciati dagli Houthi contro l’Arabia Saudita.
Teheran ha mandato un messaggio a tutti i suoi vicini informandoli che colpirà infrastrutture e basi militari di tutti quei paesi che verranno usati dagli Stati Uniti come piattaforma per una campagna militare contro di lei. Secondo fonti ben informate, l’Iran ha infatti schierato missili in grado di colpire tutti i paesi che lo circondano geograficamente e quelli dove gli Stati Uniti hanno una presenza militare da impiegare in caso di guerra.
L’Iran, in caso di guerra, considera tutte le navi statunitensi presenti nel Golfo Persico dei potenziali bersagli, raggiungibili dai suoi missili supersonici anti-nave. I sistemi iraniani, sia quelli di difesa che quelli per lanciare i propri missili, si trovano su tutto il territorio e si contano a migliaia, secondo quanto riferisce la fonte. Il messaggio che sta dietro a tutto ciò è che gli Stati Uniti non saranno in grado di neutralizzare tutte le basi missilistiche iraniane. Significa quindi che la leadership militare iraniana potrà distruggere parecchi obbiettivi nel Golfo Persico e in quei paesi che appoggeranno la campagna militare degli Stati Uniti. La sua lista degli obbiettivi non escluderà piattaforme petrolifere nel Golfo così come porti civili e militari nella regione, ha riferito la fonte.
“Il presidente Trump si comporta (con l’Iran) come se stesse cercando di vendere un appartamento : lascia il suo bigliettino con il numero di telefono al potenziale acquirente perché lo contatti in caso si decidesse a trovare un accordo. Non è così che vanno gestite le relazioni tra paesi. L’Iran è governato da una leadership ideologica e così lo sono le sue forze armate. Se veniamo attaccati, dovremo fare in modo che non solo vadano a fuoco le nostre case, ma anche quelle di tutti i paesi del Medio Oriente” ha concluso la fonte iraniana.
Il comandante della forza aerospaziale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, il Brigadier Generale Amir Ali Hajizade ha detto: “una nave da guerra statunitense nelle vicinanze (il Golfo Persico) con 6000 addetti e 40-50 aerei a bordo, in passato era per noi una minaccia. Oggi è un bersaglio.
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