I tre comandamenti di Khamenei agli Iraniani : il Medio Oriente va incontro ad un “ pericolo enorme”.

Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai

Tradotto da: Alice Censi

Il Medio Oriente rischia di trovarsi in una situazione di grandissimo pericolo a causa della “massima pressione” esercitata sull’Iran dal presidente Donald Trump che in maniera unilaterale, nonché illegale, si è ritirato, più di un anno fa, dal Piano d’Azione Congiunto Globale (acronimo JCPOA), comunemente noto come accordo sul nucleare, imponendo dure sanzioni all’Iran, considerate da Teheran una dichiarazione di guerra a livello economico. La mossa di Trump contro l’Iran ha provocato una tempesta che oggi si sta scatenando sulle petroliere sequestrate reciprocamente dall’Iran e dalla Gran Bretagna. L’ amministrazione degli Stati Uniti ha spinto Londra a scontrarsi con l’Iran attraverso la confisca di una superpetroliera iraniana (Grace 1) a Gibilterra il 4 luglio, azione che ha innescato la ritorsione di Teheran cioè la cattura di una petroliera britannica nello stretto di Hormuz). Mentre gli Stati Uniti e il Regno Unito procedono pericolosamente, insieme all’Iran, sull’orlo del precipizio, la Guida Suprema dell’Iran, Sayyed Ali Khamenei ha pubblicamente annunciato i tre punti guida per i dirigenti del paese, una tabella di marcia da seguire anche in caso di una sua scomparsa. 

L’Iran ha sequestrato una petroliera britannica, “Stena Impero” ore dopo che la Corte Suprema del territorio britannico di Gibilterra annunciava che la Grace 1, che ha un carico di due milioni di barili di petrolio, poteva essere trattenuta per un altro mese. La leadership iraniana ricevendo la notizia registrava l’inefficacia degli sforzi di mediazione del presidente francese Emmanuel Macron e decideva così che era arrivato il momento di prendere in mano la situazione. 

Questo non significa che l’Iran stia rinunciando alla mediazione diplomatica francese o di altri stati intesa a diminuire la tensione che di giorno in giorno aumenta in Medio Oriente dopo l’arrivo di nuove navi da guerra britanniche e lo schieramento di altre truppe americane in Arabia Saudita. 

Il consigliere diplomatico del presidente Macron, l’ambasciatore Emmanuel Bonne, si recava in visita a Teheran questo mese e incontrava i leaders iraniani a cui prometteva di intervenire per ottenere il rilascio della superpetroliera Grace 1, e di cercare di mediare tra Teheran e Washington. 

Secondo quanto dicono fonti iraniane, il fermo della superpetroliera Grace 1 è stato un tentativo degli Stati Uniti di coinvolgere maggiormente l’Europa nel loro attacco all’Iran. Gli Stati Uniti si nascondono dietro Londra, osservano il suo primo scontro con Teheran che via via si intensifica dopo che le Forze Speciali Iraniane hanno preso in mano la situazione sequestrando una petroliera britannica.  

Sembra che gli Stati Uniti all’inizio abbiano spinto il Regno Unito a prendere la decisione di trattenere la Grace 1 in risposta all’abbattimento di un drone americano da parte dell’Iran. Purtroppo Londra accettava di farsi coinvolgere confermando così i timori dell’Europa relativi agli effetti provocati dal ritiro statunitense dall’accordo sul nucleare, un ritiro che loro non approvano poiché l’Iran non ha mai violato l’accordo per ben 14 mesi. 

La decisione presa dagli Stati Uniti di revocare l’accordo e la loro decisione di imporre“ pesantissime sanzioni” all’Iran, sono infatti la causa dell’aumento della pressione e del pericolo crescente che scoppi una guerra in Medio Oriente. 

Chiaramente l’Iran non intende cedere di fronte alle sanzioni e alle aggressioni degli Stati Uniti. Il Medio Oriente ha imboccato la strada  più pericolosa in assoluto dato che l’Iran si considera già in guerra (economica) con gli Stati Uniti e i loro alleati. Arrivati a questo punto l’Iran non vede differenze tra una guerra economica imposta dalla dirigenza americana e una guerra di tipo militare :in entrambi i casi le conseguenze sono devastanti. 

Ho saputo che Sayyed Ali Khamenei ha incontrato i leader iraniani e ha dato loro tre direttive da seguire in futuro, tre principi fissi, indipendentemente dalle difficoltà che potrebbero sorgere. 

Sembrerebbe che gli Stati Uniti conoscano i progetti e gli obbiettivi di Teheran. Questo è il motivo per cui questa amministrazione, come le altre che l’hanno preceduta, ha cercato di impedire lo sviluppo delle potenzialità nucleari dell’Iran e dei suoi missili e l’appoggio ai suoi alleati, senza però ottenere i risultati sperati “ ha detto la fonte. 

Le direttive di Khamenei : 

  1. Adesione al diritto dell’Iran di arricchire il nucleare e a tutto quello che è legato a questa scienza, a tutti i costi. L’arricchimento  nucleare è un’arma che all’Iran serve contro l’Occidente che ovviamente gliela vuole sottrarre. E’ in pratica la carta che l’Iran ha a disposizione per impedire agli Stati Uniti di “annientarlo”.

 2) Continuare a sviluppare le capacità dei missili e i programmi    balistici. E’ questa infatti l’arma di dissuasione che impedisce ai nemici dell’Iran di fargli la guerra. Sayyed Ali Khamenei ritiene che il programma legato allo sviluppo dei missili abbia un potere equilibrante  che agisce come scudo contro i pericoli che corre l’Iran. 

3)    Sostenere gli alleati dell’Iran in Iraq, Siria, Libano e Yemen e non abbandonarli mai perché sono essenziali per la sicurezza nazionale dell’Iran. 

I tre punti indicati da Sayyed Ali Khamenei sono la risposta alle 12 condizioni poste dal segretario di stato Mike Pompeo quando chiedeva al governo iraniano di fermare il suo programma nucleare e missilistico e di abbandonare i suoi alleati in Medio Oriente, privando così il paese di tutte le difese per renderlo più che mai vulnerabile. 

Le fonti aggiungevano: “ Sayyed Ali Khamenei raccomandava di seguire queste direttive per preservare la Repubblica Islamica dell’Iran, sottolineando come tutte e tre fossero importanti per la protezione del paese, la sua esistenza, la sua continuità, la sua sicurezza nazionale e strategica”. 

L’Iran iniziava a sviluppare le sue capacità missilistiche quando le sanzioni americane erano già in vigore. Ha sviluppato il suo programma nucleare nei 40 anni in cui Washington ha imposto al paese un blocco soffocante. Oggi entrambi questi programmi hanno raggiunto un livello così avanzato, che l’Iran sicuramente non li fermerà né tantomeno rinuncerà a portarli avanti. 

E per quanto riguarda i suoi alleati, gli ultimi anni hanno messo in luce come l’Iran e i suoi alleati in Yemen, Iraq, Siria e Libano siano stati in grado di prendere l’iniziativa in Medio Oriente riuscendo a capovolgere le situazioni in loro favore. 

Non è da escludere che Teheran installi dei missili balistici in prossimità dei suoi nemici o di quei paesi che potrebbero essere  colpiti. I suoi alleati lo difenderebbero all’istante. 

Oggi la situazione è questa: l’Iran trattiene la petroliera britannica “ Stena Impero” insieme al suo equipaggio (23 membri) nel porto di Bandar Abbas in attesa del rilascio della Grace 1. Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha annunciato che sta collaborando con i suoi alleati per garantire la libertà di movimento. L’Iran minaccia di impedire tutte le esportazioni di petrolio dal golfo Persico se non gli viene permesso di esportare il suo. Teheran ha abbattuto un drone americano. Trump stesso ha annunciato che un drone iraniano è stato abbattuto ( ma l’Iran nega che sia successo) mettendosi così allo stesso livello dell’IRGC (Corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana) che lui considera un’organizzazione terroristica! 

Gli Stati Uniti stanno inviando altre truppe in Arabia Saudita e la Gran Bretagna ha mandato altre navi da guerra nel golfo Persico. E questo gran affollamento avviene in una zona molto piccola del Medio Oriente che a fatica può contenerlo. La regione si sta avviando verso un livello di pericolo estremo in cui tutti i paesi e i loro alleati mettono il dito sul grilletto invece di tentare di negoziare rispettando gli accordi firmati in precedenza. E il peggio potrebbe ancora arrivare. 

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