
Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai
Tradotto da: Alice Censi
Hezbollah si sta preparando ad abbattere un drone israeliano nei prossimi giorni lasciando ai politici israeliani e ai mezzi di informazione il tempo per criticare e aumentare i loro attacchi al primo ministro Benyamin Netanyahu accusato di aver minato la strategia della deterrenza, vitale per Israele, in vigore dal 1955.
Il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha deciso di “dare il suo contributo “ alle prossime elezioni in Israele, previste per il 18 di questo mese, sponsorizzando l’insuccesso di Netanyahu. Hezbollah ha portato a termine la prima delle due parti del suo piano colpendo un veicolo militare domenica scorsa sulla strada lunga 3,8 km che va da Yiron a Avivim. In seguito all’attacco il veicolo israeliano e’ stato distrutto e ci sono state vittime tra i cinque soldati che si trovavano al suo interno anche se Israele lo nega. L’attacco è stato filmato da Hezbollah e nel video si vede il lancio di due missili anticarro Kornet con guida laser.

L’attacco è stata un’azione di rappresaglia contro la violazione israeliana della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 che nel primo articolo stabilisce “ la cessazione immediata da parte di Israele di tutte le operazioni militari offensive”. Infatti il mese scorso Israele mandava due droni suicidi nella periferia di Beirut allo scopo di far esplodere alcune capacità militari in possesso di Hezbollah dopo aver ucciso due membri dell’organizzazione libanese in Siria. Per questo Sayyed Nasrallah ha minacciato apertamente una reazione dando però tempo a Israele di prendere le sue contromisure. Israele comunque evacuava le sue postazioni militari lungo i cento e più chilometri della “linea blu” , la linea di demarcazione che separa il Libano e Israele, arretrando di 4-5 km. Questa decisione veniva definita un’azione da rammolliti e metteva in seria discussione la reputazione di Tsahal, ottavo nella classifica degli eserciti più forti del mondo. Oltretutto questo gioco a nascondino avveniva in seguito alle minacce in televisione di un “attore non statale”. Hezbollah non ha carri armati o aerei in Libano, ha solo le sue abilità nel condurre la guerriglia ottenute grazie a decenni di esperienza sul campo, soprattutto nella guerra in Siria, che lo hanno reso un esercito “non regolare” forte e organizzato.
Fonti ben informate suggeriscono che “ Israele ha evacuato tutte le sue postazioni lungo il confine con il Libano e le caserme per paura di essere bombardato dai razzi di Hezbollah, i micidiali Burkan (Vulcano) che possono contenere più di 1.000kg di esplosivo e causare un gran numero di vittime”.
Sayyed Nasrallah tocca un nervo scoperto mettendo in luce come una delle basi strategiche su cui Israele e’ stato creato sia stata screditata dal suo primo ministro. Sta tra i principi fondamentali su cui si basa l’esistenza di Israele raggiungere la superiorità militare e rispondere in modo sproporzionato, imporre sempre più il dominio e la strategia della deterrenza e far salire il “ prezzo del sangue israeliano” a un livello insostenibile per qualunque nemico. Sono i principi chiave introdotti da Moshe Dayan nel 1955 e dal primo ministro israeliano David Ben Gurion che diceva anche : “ dovremo essere pronti ad andare all’attacco per distruggere il Libano”.

Questo obbiettivo oggi sembra inverosimile perché Netanyahu è accecato dalla brama di essere rieletto. Il primo ministro israeliano ha colpito la Siria centinaia di volte senza riuscire a raggiungere nessun obbiettivo strategico. Non è riuscito a far andar via l’Iran dalla Siria, anzi oggi più che mai il governo siriano ha con Teheran dei forti legami. Non ce l’ha fatta a distruggere le capacità militari di Hezbollah ( infatti abbiamo visto come due missili Kornet siano bastati a intaccare l’immagine di Israele e come una semplice minaccia in televisione abbia fatto andar via l’esercito israeliano dai confini). L’ex capo di stato maggiore, il generale Rafael Eiten una volta disse: “ quando avremo colonizzato la terra, tutto ciò che gli arabi potranno fare sarà muoversi freneticamente tutt’attorno come scarafaggi drogati dentro una bottiglia”. Sembra che Hezbollah, a differenza della Siria e dell’Iraq non abbia soddisfatto le aspettative di Israele e abbia contrastato questa visione del futuro con forza.
Netanyahu e’ andato in Iraq a colpire gli alleati dell’Iran ma è riuscito soltanto a far esplodere alcuni depositi (ma ce ne sono centinaia) e a creare dei problemi alle truppe statunitensi che sono nel paese e che sono state seriamente minacciate.
Oggi il presidente Donald Trump può far ben poco per salvare il suo caro amico e consigliere. Gli Stati Uniti non possono combattere la guerra di Netanyahu per farsi eleggere, non possono sostituirsi a lui ne’ possono evitare che Israele venga scosso dai colpi di Hezbollah. Netanyahu ha camminato sull’orlo del precipizio per promuovere la sua immagine ma non è riuscito a continuare fino alla fine. Israele in futuro non ricorderà come ha colpito la Siria e l’Iraq ma come la sua strategia della deterrenza sia stata danneggiata e la sua reputazione screditata dalle azioni e dalle risposte sconsiderate di Netanyahu.
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