
Di Elijah J. Magnier: @ejmalrai
Tradotto da: Alice Censi
E’ stato stipulato un accordo segreto tra Stati Uniti e Iran, tramite terzi, per permettere alla superpetroliera Adrian Darya 1 ( precedentemente chiamata Grace1) di consegnare i suoi 2,1 milioni di barili di petrolio al governo siriano. Alcune petroliere più piccole per cinque giorni hanno scaricato il petrolio destinato al porto siriano di Tartous.
Fonti di informazione vicine a coloro che hanno condotto le trattative hanno detto che gli Stati Uniti “ erano determinati a fermare la superpetroliera iraniana e a impedirle di raggiungere la Siria poiché la strategia adottata da Stati Uniti e Europa prevede di sanzionare economicamente il presidente siriano Bashar al-Assad affinche’ i siriani si rivoltino contro di lui”. Questi paesi, responsabili della guerra scoppiata nel 2011, che va avanti ancora oggi, non sono stati in grado, a livello militare, di cambiare il regime e far diventare la Siria uno stato fallito. Adesso cercano di raggiungere i loro scopi assediando il paese e impedendogli di tornare alla normalità. Gli Stati Uniti hanno impedito ai paesi del Golfo di riprendere i rapporti con Damasco e hanno imposto alla Giordania di ridurre il flusso delle merci dirette in Siria o provenienti da lì. Hanno chiuso il valico di al-Tanf con l’Iraq e occupano il nord-est del paese (ricco di petrolio) senza scopi strategici. Malgrado queste misure così drastiche l’Iran e’ determinato a sostenere i suoi alleati.
Secondo le fonti l’Adrian Darya 1 e’ rimasta nel Mediterraneo per parecchi giorni senza una destinazione finale, in attesa della conclusione dei negoziati. Concordati i vari passaggi, sette membri dell’equipaggio della nave “Stena Impero” battente bandiera britannica sono stati subito liberati. Appena l’Adrian Darya 1 avrà finito la consegna verranno rilasciati gli altri membri. La “Stena Impero” verrà liberata senza ulteriori esborsi finanziari appena la “Adrian Darya 1” sarà in sicurezza.
L’Iran ha detto di avere un acquirente per i 2,1 milioni di barili di petrolio trasportati dalla superpetroliera. Secondo fonti ben informate e’ Rami Makhlouf, cugino del presidente Assad, che ha comprato il carico del valore di 130 milioni di dollari (sul mercato libero). L’Iran ogni mese fornisce centinaia di migliaia di barili di petrolio gratis alla Siria e lo fa dall’inizio della guerra del 2011. Il rimanente viene pagato da Damasco direttamente all’Iran o ad altri che l’Iran indica, ad un prezzo decisamente ridotto, così hanno detto le fonti.
Mentre l’Adrian Darya 1 navigava nei pressi delle acque siriane, le fonti di informazione hanno confermato la presenza, al di sopra della superpetroliera, di un drone israeliano “Super Heron”. I droni sparivano il giorno stesso in cui veniva raggiunto l’accordo permettendo alla nave di procedere tranquillamente verso il porto siriano di Tartous.
Il segretario alla difesa americano Mark Esper ha detto che “ non aveva progetti di sequestrare la Adrian Darya 1” e che la sua amministrazione stava negoziando indirettamente con l’Iran mentre Brian Hook, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Iran cercava di corrompere il capitano della superpetroliera, Akhilesh Kumar : gli offriva 15 milioni di dollari perché permettesse il sequestro della nave e infine cercava di spaventarlo minacciandolo di sanzioni se avesse portato il carico in Siria. Alla fine il governo britannico e l’amministrazione americana avevano l’assicurazione da parte dell’Iran che l’equipaggio della “Stena Impero” e poi la nave sarebbero stati rilasciati quando la superpetroliera iraniana fosse stata in sicurezza. Il contenuto dei negoziati non era assolutamente collegato all’accordo sul nucleare.
L’Iran e’ riuscito ad affrontare con successo gli Stati Uniti e il Regno Unito nel golfo Persico. Manda i suoi droni quotidianamente a controllare le navi da guerra britanniche che pattugliano lo stretto di Hormuz e le acque davanti alla sua costa. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana (IRGC) responsabile della sicurezza nel golfo Persico, ha dato prova di essere in grado di fronteggiare Stati Uniti e Regno Unito e di difendere la sicurezza e gli interessi finanziari del proprio paese.
L’Iran ha dimostrato anche di avere le capacità e la volontà di alleggerire la tensione nella trattativa riguardante l’Adrian Darya 1. Sta di fatto però che i responsabili iraniani non hanno intenzione di riprendere alcun tipo di dialogo con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima delle elezioni del 2020.
L’Iran ha onorato gli impegni presi con i suoi alleati che sono essenziali per la sua sicurezza nazionale. La Adrian Darya 1 trasportava una quantità di petrolio in grado di soddisfare i bisogni della Siria e dei suoi alleati per mesi. E’ quindi possibile aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Siria e a Hezbollah, sanzioni che a questo punto si rivelano decisamente inefficaci.
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