
Scritto da Elijah J.Magnier
Tradotto da A.C.
La resistenza irachena e quella siriana aumentano i loro attacchi contro i convogli che trasportano attrezzature logistiche nelle basi militari degli Stati Uniti in Iraq e anche in quelle sotto la loro protezione in Siria, vicino alle basi aeree e ai giacimenti petroliferi. Ad incoraggiare questi attacchi sono le deboli politiche dell’attuale amministrazione americana, nonché la sua apparente mancanza di interesse per le questioni mediorientali.
Il presidente Joe Biden è stato accolto “calorosamente” dai droni suicidi iracheni che hanno colpito un buon numero di obbiettivi e messo in serio pericolo il personale americano presente nel paese. L’uso di questi droni suicidi crea delle complicazioni agli Stati Uniti per quanto riguarda le misure di sicurezza da adottare e manda questo messaggio: l’escalation è iniziata. La novità è rappresentata dagli attacchi contro i giacimenti siriani di Al-Omar e di Conoco, è stato infatti reso noto che gli attacchi con droni e missili hanno preso di mira le truppe degli Stati Uniti che vi stazionano.
Al di là dei risultati ottenuti con questi attacchi in Iraq e Siria e indipendentemente dal fatto che i droni e i missili abbiano centrato i bersagli oppure no, magari di proposito, sta di fatto che lo scopo principale è stato raggiunto. L’obbiettivo infatti è quello di mandare messaggi “forti” all’amministrazione americana: l’Iraq e la Siria non tollereranno più la presenza delle basi americane, di truppe di occupazione in conflitto con gli interessi dei due paesi.
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