
Scritto da – Elijah J. Magnier:
Israele rinvierà la soluzione dei confini marittimi con il Libano a breve termine, fino alla formazione di un nuovo governo. Questa mossa offrirà al governo dell’attuale Primo Ministro Yair Lapid la possibilità di evitare le conseguenze politiche di una sottomissione a Hezbollah nelle prossime elezioni israeliane.
Secondo fonti ben informate, “Israele dovrebbe annunciare che interromperà le trivellazioni nella parte del giacimento di Karish che ricade nel territorio marittimo del Libano. Tel Aviv sospenderà anche qualsiasi trivellazione nell’area marittima che circonda Karish per evitare di provocare Hezbollah, che ha lanciato una scadenza a metà settembre per dichiarare guerra a Israele”.
Il mese scorso, Hezbollah ha mandato in onda un filmato con un drone che riprendeva le navi israeliane in un giacimento di gas conteso nel Mar Mediterraneo. L’esercito israeliano ha abbattuto tre droni disarmati di Hezbollah che sorvolavano il giacimento di gas di Karish. Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, in una recente intervista, ha dichiarato che il gruppo militante potrebbe localizzare e colpire Karish e qualsiasi altro giacimento di gas israeliano.
All’inizio di ottobre 2020, Libano e Israele hanno concordato di tenere colloqui sui confini marittimi contesi, anche se i due Paesi teoricamente non mantengono relazioni diplomatiche.
Israele e Libano non hanno relazioni diplomatiche e sono tecnicamente in stato di guerra. Di conseguenza, ciascuno di essi rivendica circa 860 chilometri quadrati del Mar Mediterraneo, noti come Blocco 9, ricchi di petrolio e gas, come appartenenti alle proprie zone economiche esclusive.
Nel 2011, il Libano ha emesso il decreto 6433 alle Nazioni Unite in merito alle sue rivendicazioni sul territorio marittimo nel Mar Mediterraneo, denominato Linea 23, che non si interseca con il giacimento di Karish. Studi condotti dall’Ufficio idrografico del Regno Unito e successivamente dall’esercito libanese hanno indicato che il Libano potrebbe rivendicare altri 1.430 km quadrati (889 miglia quadrate), che si intersecano con il giacimento di Karish. Si parla di Linea 29, ma il Libano non ha mai emendato il Decreto 6433.
Nei colloqui indiretti tra Libano e Israele del 2012, il diplomatico statunitense Frederick Hoff ha proposto “una linea di mezzo per i confini marittimi, in base alla quale al Libano spetterebbe il 58% dell’area contesa e a Israele il restante 42%, che si traduce in 500 chilometri quadrati per il Libano e 300 chilometri quadrati per Israele”.
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