
Di Elijah J.Magnier
Tradotto da A.C.
E’ la seconda volta, dall’inizio di dicembre, che gli aerei israeliani colpiscono il deposito di container del porto di Latakia con diversi missili lanciati dal Mar Mediterraneo. Ma nei dieci anni di guerra in Siria Israele ha effettuato attacchi di questo tipo solo tre volte di cui due nel 2013 e una nel 2014. Quello che è degno di nota è il fatto che l’attacco sia avvenuto mentre un aereo russo era in volo nei pressi di Latakia. E proprio per non rischiare di abbatterlo non è stato attivato il sistema di difesa aerea che avrebbe potuto limitare i danni. Significa che Israele ha sfruttato la presenza russa nel cielo della Siria usando il velivolo come scudo ma facendo così ha arrecato un bel danno d’immagine a Mosca. La Siria dovrebbe essere considerata come zona di influenza strategica della Russia. Perciò permettendo a Israele di condurre questo attacco fuorilegge e impedendo alla Siria di difendersi, Mosca ha procurato dei danni a se stessa maggiori di quelli economici subiti dalla Siria già gravata da pesanti sanzioni.
Nel febbraio del 2020 un Airbus 320 siriano con 172 passeggeri a bordo fu costretto ad atterrare alla base russa di Hmeimin, nel nord-ovest della Siria, mentre gli aerei israeliani attaccavano vari obbiettivi nel paese. Igor Konashenkov, portavoce del ministero russo della difesa accusò Israele di “usare la presenza in cielo di aerei civili come scudo contro il fuoco della difesa antiaerea” durante le sue violazioni della sovranità siriana.
Nel settembre 2018 gli F-16 israeliani attaccarono la Siria mentre un Ilyushin-20 era in volo sul Mediterraneo a poca distanza dalla costa siriana. Le difese aeree siriane lo abbatterono uccidendo tutti i 15 membri dell’equipaggio. A quel tempo Mosca accusò gli israeliani di essersi nascosti dietro il suo aereo e ritenne Israele colpevole di quanto successo. A causa delle perdite subite prese nuove misure, imponendo alla leadership dell’esercito israeliano l’obbligo di informare con molto anticipo la sua base di Hmeimin dei raid che aveva in preparazione. E consegnò alla Siria i suoi sistemi missilistici S-300 come arma di minaccia nei confronti di Israele senza però permettere alla leadership militare siriana di usarli in modo autonomo. In genere la Russia, dopo che la sua base di Hmeimin veniva informata da Israele, avvertiva l’Iran e la Siria dell’imminenza degli attacchi ma stavolta
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